La Festa del Beato Giovanni da Notiano nasce più di 20 anni fa come una festa paesana abbinata alla rievocazione di un episodio della vita di S. Francesco.
Con il passare degli anni, la sagra è stata abbandonata e la rievocazione è stata accompagnata da donazioni a enti di ricerca e beneficenza del territorio.
Nell'edizione 2005, il gesto simbolico della donazione del bue (sostituito per l'occasione da un asino :-) ha contribuito alla ricerca sui tumori svolta dall'Associazione Umbra per la Ricerca sul Cancro (A.U.R.C.), rappresentata dalla signora Daniela Fanelli.
La storia
Questa è la storia del Beato Giovanni e del suo incontro con San Francesco, come descritto nelle Fonti Francescane.
Mentre Francesco passava accanto ad un borgo nelle vicinanze di Assisi (213), gli andò incontro un Certo Giovanni, uomo semplicissimo, che stava arando nel campo, e gli disse: "Voglio che tu mi faccia frate, perchè da molto tempo desidero servire Dio". Il Santo ne provò gioia, considerando la sua semplicità, e rispose secondo il suo desiderio: "Se vuoi, fratello, diventare nostro compagno, dà ai poveri ciò che possiedi e ti accoglierò dopo che ti sarai espropriato di tutto".
Immediatamente scioglie i buoi e ne offre uno a Francesco: "Questo bue - dice - diamolo ai poveri! Perchè questa è la parte che ho diritto di ricevere dai beni di mio padre". Il Santo sorrise e approvò la sua grande semplicità.
Appena i genitori e i fratelli più piccoli seppero la cosa, accorsero in lacrime, addolorati più di rimanere privi del bue che del congiunto. "Coraggio! - rispose loro il Santo - ecco, vi restituisco il bue e mi prendo il frate". Lo condusse con se, e dopo averlo vestito dell'abito religioso, lo prese come compagno particolare in grazia della sua semplicità.
Quando Francesco stava in qualche luogo a meditare, il semplice Giovanni ripeteva in se e imitava subito tutti i gesti o i movimenti che egli faceva. Se sputava, sputava; se tossiva, tossiva; univa i sospiri ai sospiri ed il pianto al pianto. Se il Santo levava le mani al cielo, le alzava egli pure, fissandolo con diligenza come un modello e facendo sua ogni mossa.
Il Santo se ne accorse e gli chiese una volta perchè facesse così. "Ho promesso - rispose - di fare tutto ciò che fai tu. Sarebbe pericoloso per me trascurare qualche cosa". Francesco si rallegrò di quella schietta semplicità, ma gli proibì con dolcezza di fare più così in futuro.